Descrizione
INGREDIENTI:
Acqua, soia* (21%), frumento*, sale marino, koji (Aspergillus oryzae).
Shoyu e tamari sono due tipi di salse di soia e rappresentano uno dei condimenti più popolari della cucina orientale.
Derivano della fermentazione della soia, e vengono usati per condire e insaporire cereali, verdure e legumi, in cottura e più raramente a crudo.
Lo shoyu ha un sapore più leggero, il tamari ha un gusto più marcato.
Il primo Tamari nacque per caso, quando, nel dodicesimo secolo, il monaco buddhista Kakushin, iniziò ad utilizzare come condimento il liquido che si formava in fondo ai fusti di fermentazione del miso.
Due secoli più tardi si cominciò a mettere sotto pressione la mistura in fermentazione, in modo da ottenere del liquido in maggiore quantità.
Solo nel 1600 si iniziò a sperimentare l’aggiunta di grano tostato alla soia ed il sale: nasce il primo Shoyu. Dal 1700 il prodotto ha le caratteristiche che si sono tramandate fino ad oggi, ma con lo sviluppo tecnologico seguito alla seconda guerra mondiale, la lavorazione è diventata sempre più industriale.
Fortunatamente, alcuni produttori giapponesi hanno tenacemente resistito alla modernizzazione, mantenendo intatta la lavorazione tradizionale, che fa di shoyu e tamari due condimenti eccezionali dalle svariate proprietà nutritive:
Contengono prebiotici che aiutano la flora batterica intestinale, vitamine, sali minerali e numerose proteine vegetali, che per secoli hanno completato l’alimentazione prevalentemente vegetariana dei popoli orientali.
E non dimentichiamo il potere antiossidante (ben 10 volte quello del vino!).
Sono impiegati anche nella preparazione di rimedi macrobiotici.
E’ importante acquistare prodotti di qualità: sconsiglio la salsa di soia dei supermercati (industriale, colorata con caramello e non fermentata).
Affidatevi alle marche che vendono prodotti preparati con i metodi tradizionali. Solo in questo modo avrete come condimento un super-cibo che vi aiuterà a rinforzare la salute.
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